Quando la parola “spiaggia” viene pronunciata, la maggior parte delle persone pensa immediatamente all’estate, agli stabilimenti, alle cene e agli aperitivi lungomare, all’abbronzatura… Ma la spiaggia è solo questo? La risposta -che dovrebbe essere ovvia- è no! La spiaggia rappresenta, infatti, in qualsiasi periodo dell’anno un luogo magico che offre una grande varietà di tesori naturali, dalle conchiglie lungo la battigia alle numerose piante della duna.
UN AMBIENTE DI TRANSIIZIONE
La spiaggia rappresenta un ambiente di transizione tra quello marino e quello terreste straordinariamente ricco di biodiversità, ossia di diversità di esseri viventi (animali, piante, funghi e batteri). Nonostante, infatti, all’apparenza la spiaggia sembri una sorta di deserto, privo di qualsiasi forma di vita, all’interno di anche solo un bicchiere di sabbia vi è racchiuso un microcosmo, una biodiversità che neanche riusciamo a immaginare!
La spiaggia sabbiosa (substrato incoerente) è un ambiente mutevole caratterizzato da forti escursioni termiche, mancanza di acqua dolce, salsedine e venti forti. Solo alcune specie si sono adattate a vivere in queste condizioni: si tratta di organismi altamente specializzati che possiamo raggruppare in fauna maggiore, ossia i vertebrati, fauna minore, come ad esempio i numerosi insetti detritivori (che si nutrono di detriti) e saprofagi (che si nutrono di scarti organici) che si possono osservare in prossimità delle dune, e fauna interstiziale. Quest’ultima è costituita da tutti quegli animali di dimensioni assai ridotte che vivono negli interstizi della sabbia, meglio conosciuti come mesopsammon. Fanno parte di questo raggruppamento, ad esempio, alcuni molluschi bivalvi come i cannolicchi e le telline, che vivono infossati nella sabbia, oppure la famosa Daphnia magna (o pulce d’acqua), piccolo crostaceo che vive per l’appunto nell’acqua interstiziale del substrato sabbioso.
LINEE GUIDA PER UN TURISMO SOSTENIBILE
Per proteggere la ricchezza faunistica e floristica delle nostre spiagge e ridurre l'impatto ambientale, ciascuno di noi dovrebbe comportarsi in maniera responsabile, ossia seguire poche ma fondamentali linee guida. Quali? Arriviamo dunque al cuore di questo articolo. Tra le azioni più importanti che possiamo fare per rispettare la spiaggia troviamo:
1. Raccogliere i rifiuti: Non bisogna lasciare nulla sulla spiaggia se non le proprie impronte. È importante quindi raccogliere e smaltire correttamente i rifiuti, inclusi i mozziconi di sigaretta. Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) ciascuna cicca, infatti, contiene più di 7 mila sostanze chimiche tossiche tra cui famosi agenti cancerogeni per l’uomo. Nonostante questo, i mozziconi abbandonati sulla spiaggia sono attualmente la tipologia di rifiuto più abbondante. Servirebbe semplicemente un po’ di senso civico per migliorare la situazione. Lo smaltimento corretto, infatti, è alquanto banale: basta gettarli nel secchio della raccolta differenziata. Per cui con un piccolo sforzo, si possono evitare davvero gravi conseguenze ambientali e di salute.
2. Utilizzare la giusta crema solare: gran parte delle creme solari ad alta protezione, una volta disciolte in acqua, danneggiano gravemente l’ecosistema marino. La maggior parte dei filtri chimici per la schermatura dei raggi UV, ad esempio, provocano gravi infezioni alle zooxantelle, ossia a quelle microscopiche alghe verdi che vivono in simbiosi con i coralli, e contribuiscono in questo modo al fenomeno del Coral bleaching (Se non sai cos’è il Coral Bleaching, clicca qui). È importante dunque preferire l’utilizzo di creme solari contenenti filtri solari a base di minerali come, ad esempio, l’ossido di zinco.
3. Non disturbare la fauna: Non bisogna avvicinarsi troppo agli animali selvatici e non bisogna toccarli. Nel periodo primaverile ed estivo, inoltre, sarebbe importante documentarsi e prestare attenzione circa la presenza sulla spiaggia di nidi di fratino (Charadrius alexandrinus), di corriere piccolo (Charadrius dubius) e di tartaruga caretta (Caretta caretta) laddove ne viene segnalata la presenza. Quest’ultima in particolare è considerata dalla IUCN (L'Unione internazionale per la conservazione della natura) una specie a rischio di estinzione ed è inclusa, non a caso, nell’appendice II della Direttiva Habitat, ossia quella direttiva approvata nel 1992 dall’Unione Europea con lo scopo di salvaguardare la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali.
4. Evitare di fare baccano: stereo e radio a tutto volume, urla e motori delle imbarcazioni lasciati accesi a lungo non disturbano solo i vicini dell’ombrellone ma anche gli uccelli presenti lungo il litorale! Limitare l’inquinamento acustico è quindi una forma di rispetto verso tutti quelli che ci circondano.
5. Non camminare sulle dune: Le dune costiere sono estremamente fragili e oltre a fornire, come abbiamo visto prima, un habitat vitale per molte specie, proteggono la spiaggia dall’erosione, dalle mareggiate e dall’impatto antropico. Nonostante questo, la maggior parte delle dune risulta gravemente danneggiata sia a causa di problemi locali, come la cementificazione delle coste, sia a causa di problemi globali come i cambiamenti climatici e il conseguente innalzamento del livello del mare. Ma a mettere a repentaglio questi luoghi importantissimi è anche il calpestio da parte dei turisti meno consapevoli e attenti. Infatti molte piante, come ad esempio, la caratteristica Ammophila, sopravvivono benissimo al caldo, al sale e alla sabbia ma non resistono alle calpestate. È importante precisare che le conseguenze di un indebolimento delle dune si riverserebbero inevitabilmente anche sull’entroterra; per tutti questi motivi è importante proteggere questi ambienti ed evitare di camminarci sopra.
6. Non raccogliere le conchiglie: Le conchiglie sono uno dei reperti più popolari che le persone amano raccogliere per farci bracciali, collane, orecchini o per semplice collezionismo. Tuttavia, è importante capire che raccogliere le conchiglie può avere un impatto negativo sull'ambiente. La sabbia che costituisce le nostre spiagge, infatti, si forma in buona parte attraverso l’accumulo e l’erosione di frammenti organici come scheletri di animali, coralli, alghe e, per l’appunto, conchiglie. Piuttosto che portarsi a casa tante piccole conchiglie, dunque, perché non divertirsi a raccogliere le numerosissime microplastiche che ormai sono sempre presenti nella sabbia?
7. Non tenere animali marini nei secchielli: può sembrare un gioco educativo ma non lo è affatto! Con il passare del tempo, infatti, l’acqua nel secchiello, si riscalda notevolmente e ciò comporta inevitabilmente la morte degli animali presenti al suo interno. Tra gli animali principalmente vittime di questo “gioco” ci sono le amatissime stelle marine. Nel mar Mediterraneo vivono poco più di una decina di specie di stelle marine e, per quanto riguarda alcune di loro, quelle più fragili, anche il semplice portarle fuori dall’acqua può determinarne la morte. Infatti, l’ingresso di aria all’interno del loro sistema acquifero, ossia quel sistema di vasi e appendici che consente loro la locomozione e la respirazione, potrebbe causare un’embolia fatale nel giro di pochi secondi.
Questi sono pochi e semplici gesti che possono fare davvero la differenza se praticati da ognuno di noi. È importante non demoralizzarsi difronte alla maleducazione e alla negligenza di chi ci circonda ma continuare a impegnarsi nel proprio piccolo e dare così l’esempio. Inoltre, intervenire laddove un altro bagnante si comporta in maniera scorretta e/o dannosa dal punto di vista ecologico, può servire a far riconoscere l’errore e insegnare all’altro il giusto comportamento. Se nel peggiore dei casi la persona non vi darà ascolto… beh, ci avete provato.
Rispettare l’ambiente significa salvare noi stessi. La natura non ha bisogno degli esseri umani, è l’umanità ad avere bisogno della natura. E a tal proposito, buona visione. (https://www.youtube.com/watch?v=KLK6Z8LQuiw&t=12s&ab_channel=PandoraTV)